sabato 14 aprile 2012

Preposizioni improprie


Preposizioni improprie
contro tutti
corrente
la legge
alla legge (raro)
di te
davanti o innanzi all'edicola
l'edicola (raro)
a noi
dentro casa
il cassetto
al cassetto
nel cassetto (raro)
di me
dietro la casa
alla casa
di te
dopo pranzo
le vacanze
di voi
fuori porta
le mura
dalle mura
dai piedi
di qui
di me
insieme o assieme a te
con te (nell'uso parlato)
oltre il fiume
confine
a ciò
a noi
presso la stazione
al ruscello (raro)
di te
senza vino
il cappello
di te
sopra o sotto il tavolo
al tavolo (più raro)
di noi
vicino a Roma
Roma (raro)
a te


Preposizioni improprie o avverbiali

Preposizioni improprie o avverbiali
locative sopra, sotto, dentro, fuori, vicino, lontano,
davanti,dietro, presso, verso, oltre, attraverso, lungo
temporali prima, dopo, durante, entro, avanti, oltre
esclusive senza, eccetto, tranne, fuorché, salvo
altri valori contro, incontro, insieme, malgrado, nonostante, secondo, circa

Locuzioni Prepositive

Locuzioni prepositive
avverbi con
preposizioni
accanto a, vicino a, davanti a, innanzi a,
lontano da, invece di, insieme con, assieme a,
prima di, di qua da, di là da, al di là di, ecc.
Ci siamo visti vicino a Pasqua.
Era davanti a me.
Verrò io invece di mio fratello.
E' venuto assieme alla moglie.
Tu venivi a scuola insieme con i tuoi compagni.
Non ti aspetto prima di domani.
sostantivi con
preposizionii
a fianco di, al cospetto di, all'insegna di,
in faccia di, in cima a, nel mezzo di,
in capo a, fino da, a causa di,
per motivo di, in conseguenza di,
a forza di, per mezzo di, per opera di,
a meno di, al pari di, in mezzo a,
a dispetto di, a favore di, in base a,
in considerazione di, per conto di, in quanto a,
in confronto a, in cambio di, invece di, ecc.
Egli sedeva a fianco del presidente.
Cenammo all'insegna del leone.
Ardevano le cime verdi in faccia al palazzo.
Nel mezzo della piazza sorge la stele dei caduti.
A causa del maltempo è stata rimandata la partenza.
Lo trattavano al pari di uno scolaretto.
Faccio volentieri a meno di te.
E' indetta una lotteria a favore dei non vedenti.
Fu scarcerato in considerazione della sua buona condotta.
Invece di studiare si diverte.
gruppi preposizionali di tra, su per, fino a, sino a, fin da, sin da Di tra i rami si scorgeva la vetta innevata.
Salimmo su per la china del monte.
Ti accompagno sino a casa.
E' ricoverato fin da ieri.

Usi particolari delle preposizioni

Usi particolari delle preposizioni

Le preposizioni improprie che reggono il loro termine direttamente sono eccetto, fuorché, durante, tranne, secondo, lungo, mediante, salvo: ad esempio, Erano presenti tutti, eccetto i tuoi amici. Ciò accadde durante la guerra. Secondo me, Luigi ha commesso un grande errore. Camminavano lungo il fiume. Sollevarono mediante la gru il pesante carico. Non gli piace nessun tè, fuorché il cinese.

Le preposizioni accanto, addosso, avanti, in mezzo, sino, allato si costruiscono con la preposizione a: ad esempio, Si sedette accanto al marito. Il campanile è situato addosso alla chiesa. Volle passare avanti a tutti. I papaveri rosseggiavano in mezzo ai campi di grano. Lo accompagnò sino alla soglia di casa. Era allato alla camera nella quale giaceva la donna.

Le preposizioni prima, invece, in luogo si costruiscono con la preposizione di: ad esempio, E' venuto Piero invece di sua sorella. Informati bene prima di prendere qualsiasi decisione. In luogo di rispondere prese il cappello e uscì.

Le locuzioni prepositive di qua, di là si costruiscono con la preposizione da: ad esempio, La cattedrale sorge di qua dal fiume. I ragazzi si sono radunati di là dal torrente.
La stessa costruzione ha anche lontano: ad esempio, Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Quando c'è una serie di complementi (?) della stessa specie, la preposizione che li regge si esprime una volta sola dinanzi al primo complemento: ad esempio, L'armadio è pieno di giacche, pantaloni, vestiti, soprabiti.
Ma quando la chiarezza lo richieda, si può anche ripetere: ad esempio, Fu un uomo di profondo ingegno, di grande virtù, di singolare pietà verso i sofferenti, di vivo attaccamento alla famiglia.

La preposizione tra non si ripete quando è in correlazione con e (?): ad esempio, tra noi e voi c'è poca differenza. Altri esempi: Qui ci troviamo tra cani, tra gatti, tra bestie di tutte le specie, sebbene si potrebbe anche dire Qui ci troviamo tra cani, gatti, bestie di tutte le specie.


Nota: Bisogna riconoscere che l'uso delle preposizioni e delle locuzioni prepositive costituisce una delle maggiori difficoltà della lingua italiana, poiché non esistono in proposito regole precise. Pertanto, in caso di dubbio, non resta che consultare un buon vocabolario.


venerdì 24 febbraio 2012

PREPOSIZIONI ARTICOLATE

REGOLE RELATIVE ALLE PREPOSIZIONI

PREPOSIZIONI ARTICOLATE









IL LO L’ LA I GLI LE
DI DEL DELLO DELL’ DELLA DEI DEGLI DELLE
A AL ALLO ALL’ ALLA AI AGLI ALLE
DA DAL DALLO DALL’ DALLA DAI DAGLI DALLE
IN NEL NELLO NELL’ NELLA NEI NEGLI NELLE
SU SUL SULLO SULL’ SULLA SUI SUGLI SULLE








CON (COL)


(COI)

PER (PEL)


(PEI)

TRA






FRA














TRA PARENTESI LE FORME ARCAICHE
DOVE LA PREPOSIZIONE È MANCANTE SIGNIFICA CHE NON È ARTICOLATA

REGOLE RELATIVE AI PRONOMI

REGOLE RELATIVE AI PRONOMI
PRONOMI
PRONOMI OGGETTO


FORMA TONICA esempio FORMA ATONA esempio
1
me lei vede me mi mi vede
2
te lei conosce te ti ti conosce
3 maschile
lui lei ammira lui lo lo ammira
3 femminile
lei lui stima lei la la stima
Forma di cortesia singolare
Lei lui ringrazia Lei La La ringrazia
Forma di cortesia arcaica
Voi lei conosce Voi Vi Vi conosce
1
noi lei frequenta noi ci ci frequenta
2
voi lei consulta voi vi vi consulta
3 maschile
loro (m) lei condanna loro li li condanna
3 femminile
loro (f) le le condanna
Forma di cortesia plurale
Loro lei conosce Loro Li Li conosce






PRONOMI COMPLEMENTO INDIRETTO


FORMA TONICA esempio FORMA ATONA esempio
1
a me parla a me mi mi parla
2
a te parla a te ti ti parla
3 maschile
a lui parla a lui gli gli parla
3 femminile
a lei parla a lei le le parla
Forma di cortesia singolare
a Lei parla a Lei Le Le parla
1
a noi parla a noi ci ci parla
2
a voi parla a voi vi vi parla
3
a loro parla a loro gli gli parla (parla loro)






PRONOMI RIFLESSIVI
PERSONA
pronome esempio

1 SINGOLARE
mi mi lavo

2 SINGOLARE
ti ti alzi

3 SINGOLARE
si si sveglia

Forma di cortesia singolare
Si Si svegli (imper.cortesia)
1 PLURALE
ci ci radiamo

2 PLURALE
vi vi pettinate

3 PLURALE
si si preparano

Forma di cortesia plurale
Si Si preparino (imper. cortesia)






COMBINAZIONE DI PRONOMI OGGETTO E INDIRETTO






Notare che le combinazioni nella terza persona singolare e plurale formano una sola parola.
Notare anche che i pronomi sono diversi dalla persona del verbo, altrimenti il verbo sarebbe riflessivi.








masc. sing. femm. sing. masc. plur. femm. Plur.
1
me lo dai me la dai me li dai me le dai
2
te lo do te la do te li do te le do
3
glielo do gliela do glieli do gliele do
1
ce lo da ce la da ce li da ce le da
2
ve lo da ve la do ve li do ve le do
3
glielo do gliela do glieli do gliele do

ARTICOLI DETERMINATIVO e INDETERMINATIVO

Regole riguardanti l'articolo determinativo e quello indeterminativo



ARTICOLI




DETERMINATIVO

SINGOLARE PLURALE PRIMA DI
MASCHILE IL I consonante (b, c, d, f, g, l, m, n, p, q, r, s, t, v)

LO GLI s + consonante, ct, ft, gn, ps, pt, pn, x, z, y

L’ GLI vocale, h
FEMMINILE LA LE consonante

L’ LE vocale, h




INDETERMINATIVO

SINGOLARE
PRIMA DI
MASCHILE UN
vocale, h, consonante (b, c, d, f, g, l, m, n, p, q, r, s, t, v)

UNO
s + consonante, ct, ft, gn, ps, pt, pn, x, z, y
FEMMINILE UNA
consonante

UN’
vocale, h




PARTITIVO

SINGOLARE PLURALE PRIMA DI
MASCHILE DEL DEI consonante (b, c, d, f, g, l, m, n, p, q, r, s, t, v)

DELLO DEGLI s + consonante, ct, ft, gn, ps, pt, pn, x, z, y

DELL’ DEGLI vocale, h
FEMMINILE DELLA DELLE consonante

DELL’ DELLE vocale, h

TERZA CONIUGAZIONE: verbi con "ISC"

TERZA CONIUGAZIONE: COME RICONOSCERE I VERBI TIPO "APRIRE" DA QUELLI TIPO "FINIRE"?


Particolarità della coniugazione
  • Buona parte dei verbi della terza coniugazione, chiamati tradizionalmente verbi incoativi sono verbi che nelle voci altrimenti rizoatone (1^,2^, 3^ e 4^ persone del presente indicativo e congiuntivo) presentano l'infisso -isc- tra radice e desinenza verbale (ader-isc-o, ammorbid-isc-ano); alcuni verbi presentano regolarmente entrambe le forme (ment-o e ment-isc-o), ambedue regolari, generalmente con dominanza nell'uso di una delle due, o talvolta con specializzazione nel significato (parto (mi allontano); partisco (divido)).
  • Non esiste una regola per stabilire quali verbi richiedano l'infisso -isc-, tuttavia i verbi in -(c)hire, -cire, -gire e -glire (gli unici che presenterebbero problemi nel coniugare le voci rizoatone avendo vocali diverse da i- e e-) sono incoativi, ad eccezione di cucire, fuggire, (ri)uscire, e i rispettivi derivati:
  •  - cucire mantiene inalterato il valore della -c- ([ʧ]) in tutta la coniugazione, aggiungendo una -i- diacritica nelle voci rizoatone (cuc-i-o, cuc-i-ano).
  • - fuggire muta la pronuncia della -g- in [g] nelle voci rizoatone (fugg-o, fugg-ano), adattandola secondo le regole ortografiche.
  • - (ri)uscire è verbo irregolare.


Ecco qui un elenco dei verbi della terza coniugazione con "-ISC-":

TERZA CONIUGAZIONE CON -ISC-

A
abbellire
abbonire
abbrunire
abbrustolire
abbrutire
abbruttire
abolire
abortire
accalorire
accanire
accorcire
accudire
acquisire
acuire
addolcire
adempire
aderire
adibire
affievolire
affiochire
affittire
affluire
aggobbire
aggranchire
aggredire
aggrinzire
agguerrire
agire
alleggerire
allestire
allibire
ambire
ammalizzire
ammannire
ammansire
ammattire
ammezzire
ammollire
ammonire
ammorbidire
ammortire
ammoscire
ammuffire
ammusire
ammutire
ammutolire
annerire
annichilire
annuire
appassire
appesantire
appetire
appiattire
approfondire
appuntire
ardire
arricchire
arrochire
arrossire
arrostire
arrugginire
assalire
assaporire
assentire
asserire
asservire
assonnire
assopire
assordire
assortire
attecchire
atterrire
attribuire
attristire
attutire
autogestire
avvilire
avvizzire
azzitire

B
bandire
barrire
bipartire
blandire
bramire
brandire
brunire
brusire

C
campire
capire
carpire
censire
chiarire
circuire
cogestire
colorire
colpire
compatire
compire
concepire
concupire
condire
conferire
confluire
contribuire
costituire
costruire
custodire

D
deferire
definire
defluire
deglutire
demolire
deperire
differire
digerire
digredire
diluire
dimagrire
diminuire
dipartire
disquisire
disseppellire
distribuire
disubbidire
disunire

E
eccepire
effluire
erudire
esaudire
esaurire
esibire
esordire
esperire

F
fallire
farcire
favorire
ferire
finire
fiorire
fluire
forbire
fornire
frinire
fruire

G
garantire
garrire
gestire
ghermire
gioire
gradire
graffire
gremire
grugnire
guaire
gualcire
guarire
guarnire
guattire

I
illanguidire
illiquidire
illividire
imbaldanzire
imbambinire
imbandire
imbarbarire
imbarbogire
imbastardire
imbastire
imbellire
imbestialire
imbianchire
imbiondire
imbizzarrire
imbizzire
imbolsire
imbonire
imborghesire
imboschire
imbottire
imbrunire
imbrutire
imbruttire
immalinconire
immiserire
impadronirsi
impallidire
impartire
impaurire
impazzire
impedire
impensierire
impermalire
impetrire
impiantire
impicciolire
impiccolire
impietosire
impigrire
impinguire
impoltronire
impolverire
impratichire
impreziosire
impuntire
imputridire
impuzzolentire
inacerbire
inacetire
inacidire
inanimire
inaridire
inasprire
incadaverire
incagnirsi
incallire
incanaglire
incancrenire
incanutire
incaparbire
incaponire
incarnire
incarognire
incartapecorire
incattivare
incazzirsi
incenerire
incitrullire
incivilire
incollerire
incrudelire
incrudire
incupire
incuriosire
incurvire
indebolire
indiavolire
indispettire
indolcire
indolenzire
indurire
inebetire
infarcire
infastidire
infeltrire
inferire
inferocire
infervorire
infiacchire
infierire
infittire
influire
infoltire
informicolirsi
infoschirsi
infracidire
infreddolire
infrollire
infurbire
ingagliardire
ingelosire
ingentilire
ingerire
ingiallire
ingigantire
ingobbire
ingolosire
ingrandire
ingrugnire
inibire
innervosire
inorgoglire
inorridire
inquisire
insanire
insaporire
inselvatichire
inserire
insignire
insipidire
insolentire
insospettire
insuperbire
intenerire
interagire
interferire
interloquire
intestardirsi
intiepidire
intimidire
intimorire
intirizzire
intontire
intorbidire
intorpidire
intozzire
intristire
intuire
intumidire
inturgidire
inumidire
invaghirsi
inveire
invelenire
inverdire
inverminire
invetrire
invigorire
invilire
inviperire
involgarire
irrancidire
irretire
irrigidire
irrobustire
irruvidire
ischeletrire
ispessire
isterilire
istituire
istruire
istupidire

L
lambire
largire
lenire

M
marcire
muffire
munire

N
nitrire

O
obbedire
ordire
ostruire

P
partorire
patire
pattuire
percepire
perire
perquisire
piatire
polire
poltrire
preferire
premunire
presagire
prestabilire
proferire
progredire
proibire
prostituire
pulire
punire

R
rabbonire
rabbrividire
raddolcire
raggranchire
raggrinzire
rammollire
rannerire
rapire
rattrappire
rattristire
reagire
recensire
recepire
redarguire
redimere
regredire
reinserire
reperire
requisire
restituire
retribuire
ribadire
ricompire
ricostituire
ricostruire
riferire
rifinire
rifiorire
rifluire
rifornire
rimbaldanzire
rimbambire
rimbambolire
rimbecillire
rimbianchire
rimbiondire
rimboschire
rimminchionire
rimpicciolire
rincitrullire
rincretinire
rincurvire
rinfoschirsi
ringalluzzire
ringiovanire
rinsanire
rinsavire
rinsecchire
rinverdire
rinvigorire
ripulire
risarcire
risecchire
ristabilire
riunire
riverire

S
sancire
sbalordire
sbandire
sbiadire
sbianchire
sbigottire
sbizzarrire
scalfire
scaltrire
scandire
scarnire
scaturire
schermire
schernire
schiarire
schiattire
scolorire
scolpire
scurire
sdilinquire
seppellire
sfinire
sfiorire
sfittire
sfoltire
sfornire
sgranchire
sgualcire
sguarnire
sguercire
smagrire
smaltire
smarrire
smentire
sminuire
snellire
sopire
sopperire
sorbire
sostituire
sparire
spaurire
spazientire
spedire
spoltrire
squittire
stabilire
starnutire
statuire
stecchire
sterilire
stiepidire
stizzire
stordire
stormire
stridire
striminzire
stupire
subire
suggerire
supplire
svampire
svanire
sveltire
svigorire
svilire

T
tintinnire
tornire
tradire
tramortire
trasalire
trasferire
trasgredire
tripartire

U
ubbidire
unire
usufruire

V
vagire

Z
zittire

ESSERE o AVERE?

ESSERE o AVERE?


Essere o avere?  Non è solo un dilemma filosofico, ma anche un dilemma linguistico! Oggi parlerò proprio dell’uso dei verbi ausiliari, che crea non pochi problemi agli stranieri che studiano la lingua italiana!

In italiano, la coniugazione dei verbi richiede l’utilizzo dei verbi ausiliari avere e essere. Con i verbi ausiliari e il participio passato del verbo si formano i tempi composti. Per esempio, il passato prossimo del verbo mangiare è:io ho mangiato, tu hai mangiato, …All’indicativo presente del verbo avere (io ho, tu hai, …) si aggiunge il participio passato di mangiare (mangiato).Invece il passato prossimo del verbo andare si forma così:io sono andato, tu sei andato, …Il problema quindi è sapere quale ausiliare usare per i tempi composti.

In generale, la regola è:
    •    Avere si usa con i verbi transitivi attivi (come ho mangiato) e con alcuni intransitivi (ho parlato)
    •    Essere si usa con i verbi intransitivi (sono andato), con i verbi riflessivi propri e impropri (mi sono lavato, mi sono comprato un libro), con i verbi pronominali (mi sono arrabbiato), con i verbi impersonali (è successo un incidente) e nella coniugazione passiva dei verbi transitivi (sono stato salvato)

Per capire quali sono i verbi transitivi, pensa se "rispondono" alle domande "chi? che cosa?"
Per esempio, mangiare risponde alla domanda "che cosa?"Che cosa hai mangiato? Ho mangiato una mela. Invece, è chiaro che verbi di moto come andare non rispondono a quelle domande e quindi sono intransitivi.

Esistono eccezioni alle regole sopra citate per l’uso degli ausiliari. Alcuni verbi (come vivere, volare, scivolare e altri che indicano condizioni atmosferiche, come grandinare, nevicare, piovere) possono avere come verbo ausiliare sia il verbo essere che il verbo avere. Potete utilizzare sia ha piovuto che è piovuto e per vostra fortuna sono entrambi corretti!In alcuni casi, come piovere, le due forme sono equivalenti, in altri l’uso di un ausiliare piuttosto che l’altro modifica il significato, come per esempio:L’aereo ha volato per otto ore.L’aereo è volato a Roma.Il malato ha (oppure è) miglioratoIl tempo è migliorato.

I verbi dovere, potere e volere possono essere usati autonomamente e in questo caso necessitano l’ausiliare avere:Ho voluto una mela.Mi ha chiesto un favore, ma non ho potuto. Ha dovuto mille euro ai suoi creditori.
Seguiti da un altro verbo all’infinito, questi verbi sono usati in funzione modale, detta anche servile. Specificano cioè se un’azione è avvenuta per obbligo, per scelta o per possibilità:Devo studiare di più.Voglio andare al cinema.Posso comprare un’automobile.Nei tempi composti viene utilizzato l’ausiliare del verbo all’infinito. Dunque si dice sono dovuto andare, perché il verbo andare necessita l’ausiliare essere (sono andato al mare).Altri esempi:Ho dovuto studiare di più. Sono dovuto andare a scuola.Ho voluto vedere un film. Sono voluto andare al cinema.Ho potuto comprare un’automobile. Sono potuto andare al mare.

Comunque, nell’italiano di oggi si utilizza spesso in maniera indistinta l’ausiliare avere. Quindi si può sentire anche: Ho voluto andare al cinema.Con il verbo essere i verbi servili utilizzano sempre l’ausiliare avere: Ho dovuto essere presente.Ho voluto essere ascoltata.Con un pronome atono (come ci), la posizione del pronome determina quale ausiliare usare:Non ci sono potuto andare.Non ho potuto andarci.Come già detto, la coniugazione passiva richiede l’ausiliare essere. Il passivo esiste solo per verbi transitivi, che quindi utilizzano l’ausiliare avere nei tempi composti della coniugazione attiva: Hanno premiato il vincitore.Quando si costruisce la forma passiva, l’ausiliare è essere: Sono stato premiato.

Del tutto analogo al passivo è il comportamento dei verbi riflessivi. Anche questi derivano da verbi transitivi, che quindi nella coniugazione attiva utilizzano avere. Invece, il verbo riflessivo derivato richiede essere:Mi sono svegliata. Dopo mezz’ora ho svegliato anche mio fratello.Mi sono lavato. Quindi ho lavato il bagno.

Un’altra difficoltà dei tempi verbali composti riguarda l’accordo tra soggetto, oggetto e participio passato del verbo. Con l’ausiliare avere, il participio rimane invariato al singolare maschile:Marco ha mangiato una mela. Maria ha mangiato una mela. Voi avete mangiato una mela.
Tuttavia, i alcuni casi avviene l’accordo, obbligatoria o facoltativa, tra participio passato e oggetto:
    •    Ho visto dei libri e li ho comprati (accordo obbligatorio con i pronomi lo, la, li, le e ne)
    •    Anna ci ha salutati oppure Anna ci ha salutato
    •    Andrea si è tagliate le unghie oppure Andrea si è tagliato le unghie
    •    Ho mangiata una mela (forma letteraria rara)
Invece, con l’ausiliare essere, il participio passato va declinato in base al soggetto, maschile o femminile, singolare o plurale. Per esempio:Andrea è andato al mare. Maria è andata al mare. I miei amici sono andati al mare. Le mie amiche sono andate al mare.

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Tra verbi ausiliari e non ausiliari non esiste una netta demarcazione. Esistono infatti forme di transizione ed in quanto segue, si riportano alcuni esempi:
    •    In portoghese si utilizza il verbo ter (tenere) nella forma attiva dei tempi composti (per esempio tenho ido = sono andato). Si tratta dunque di un ausiliare a tutti gli effetti.
    •    Il verbo werden nella lingua tedesca è ampiamente usato per la formazione del condizionale, del futuro e del passivo: si tratta di un ausiliare nel senso stretto della parola.
    •    In inglese, alcune costruzioni rette da verbi come be going to, used to ('stare per'; 'aver avuto l'abitudine di') servono alla formazione di alcune perifrasi speciali e quindi i costrutti vengono considerati come quasi-ausiliari: I am going to write this letter (sto per scrivere questa lettera); I used to do so (nel passato, facevo abitualmente e regolarmente così).
    •    In francese, il verbo fare in faire faire quelque chose (far fare qualcosa) viene considerato come semi-ausiliare


Essere o avere?


Diverse lingue come lo spagnolo e l'inglese preferiscono utilizzare soltanto il verbo avere per la formazione dei tempi composti simili al passato prossimo.
Essenzialmente vengono considerati come ausiliari in italiano i verbi essere ed avere. Il primo viene usato anche per la costruzione del passivo (la torta è stata mangiata) e per la formazione dei tempi composti al riflessivo (mi sono alzato).
La scelta dell'ausiliare tra avere ed essere per la formazione della forma attiva dei tempi composti italiani è una questione ampiamente discussa nella grammatica dell'italiano. Se la grammatica tradizionale ha potuto spiegare in maniera convincente che un verbo transitivo viene coniugato con avere, la questione della scelta dell'ausiliare per i verbi intransitivi è controversa, il che ha portato alcuni grammatici a stilare delle liste con la relativa indicazione dell'ausiliare da scegliere: io ho camminato, ma io sono partito (vedi sezione collegamenti esterni).

Passivo e ausiliari in italiano
Essere e avere non sono gli unici verbi usati come ausiliari della lingua italiana. È utilizzato anche il verbo venire al posto di essere nella forma passiva dei tempi semplici, per esempio viene chiamato al posto di è chiamato. Il verbo andare, combinato al passivo, indica una necessità: il direttore va chiamato equivale a il direttore deve essere chiamato.

Ausiliare coi verbi servili
Qualche perplessità può nascere nella scelta dell'ausiliare coi verbi servili (ma più in generale in tutti i casi verbi che reggano direttamente un infinito) nella composizione dei tempi composti; in generale viene consigliato di usare l'ausiliare proprio del verbo retto (negli esempi sottolineato), ma sviscerando la casistica emerge un quadro normativo decisamente più complesso, ma anche più elastico di quanto non potrebbe sembrare:
    •    Se il verbo retto è essere, l'ausiliare prescritto dalle grammatiche maggiori e dell'Accademia della Crusca è sempre avere: ha voluto essere (va però segnalato che alcune grammatiche minori e scolastiche ammettono pure l'ausiliare essere).
    •    Se il verbo retto è un transitivo non pronominale (vedi sotto), l'ausiliare è sempre avere (avrebbe voluto amare) anche con la diatesi passiva (avrebbe voluto essere amato).
    •    Se il verbo retto è un intransitivo non pronominale, l'ausiliare è quello richiesto dal verbo retto (ho potuto parlare; sono potuto entrare), ma l'ausiliare essere, se non preceduto da un pronome atono, può essere sostituito da avere (ho potuto entrare) (in questi casi, anticamente, l'ausiliare avere veniva utilizzato per porre l'accento sull'aspetto modale del verbo servile; essere, invece, sul senso proprio del verbo retto; oggi tali sfumature non sono, però, più avvertite). Se però il verbo può essere usato sia come transitivo che come intransitivo con differenze di significato, anche lievi, l'ausiliare sarà per forza sempre avere nel primo caso, essere nel secondo.
    •    Nei casi precedenti, se il verbo non pronominale è accompagnato da pronome atono:
    ◦    se il pronome è proclitico (anteposto al servile), l'ausiliare è quello richiesto dal verbo retto (lo avrebbe voluto amare; gli ho potuto parlare; ci sono potuto entrare)
    ◦    se il pronome è enclitico (unito all'infinito), quando l'ausiliare è essere può essere sostituito da avere (sono potuto entrarci; ho potuto entrarci).
    •    Quando il verbo è pronominale:
    ◦    se il pronome è proclitico, l'ausiliare è sempre essere (si sarebbero potuti amare)
    ◦    se il pronome è enclitico, l'ausiliare è sempre avere (avrebbero potuto amarsi)

NE e CI

NE e CI




NE e CI sono particelle avverbiale e pronominali:
Osserviamo:

NE:
Ne sono rimasta incantata!
Sono rimasta incantata di cìo! (de alguma coisa. Di cìo= disto, daquilo)

Ne parlano con grande entusiasmo.
Parlano di cìo con grande entusiasmo.

Conosci Paolo? Sì, e ne sono rimasta entusiasta.
Conosci Paolo? Sì, e sono rimasta entusiasta di lui.

NE: Pode substituir di cìo, di lui ou di lei. (Di lui=dele; Di lei=dela)

CI:
Credi a quello? Sì, ci credo!
Credi a quello? Sì, credo a cìo!

Crede in un futuro megliore? Sì, ci credo!
Crede in un futuro megliore? Sì, credo in cìo!

Vieni qui domani? Sì, ci vengo!
Vieni qui domani? Sì, vengo qui!

Vai domani in banca? Sì, ci vado!
Vai domani in banca? Sì, vado lì!

Vai a Rio? Sì, ci vado!
Vai a Rio? Sì, vado là!

CI: a cìo, in cìo, qui, qua, lì, là.